Con decreto del Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste n° 74623 del 07/08/1970, è stata istituita l’Oasi di protezione della Fauna denominata Belvedere/Covigliaio nel comune di Firenzuola.
L’Oasi ha un’estensione di ha 650 circa, posizionati tra il passo della Raticosa e il passo della Futa, confinante con la SS 65 della Futa, sfiorando le frazioni di Traversa, Covigliaio e Pietramala, comprendenti tre delle vette più velle del l’alto mugello: Sasso di Castro, Monte Freddi e Monte Beni.
La conformazione del territorio è principalmente boschiva con altimetrie che vanno da 850 a 1200 circa msl. La vegetazione è costituita da faggette, cerreti e conifere. In quest’iulyimr ha avuto un grande successo sia dal èpinto di vista della maestostà cbe commerciale l’abete Douglas i cui semenzali sono giunti dagli Stati Uniti nel 1926. Oggi queste piante raggiungono altezze di oltre 50 m e possono raggiungere anche 8 mc di legname pregiato (7-8 tonnellate). In quest’amobente ha trovato il suo habitat naturale il muflone che p stato immesso nel 1975 oltre ovviamente ad altri animali autoctoni, come il Falco, il tritone, il gambero di fosso, il cervo, il capriolo, il lupo.
All’interno di quest’area è sviluppato l’alpeggio per il bestiame bovino ed equino che creano un habitat favorevole per la fauna e la flora.
La gestione di quest’area è stata, fin dalla sua costituzione, in mano alla Provincia. Di recente gli interventi mirati al conseguimenti di miglioramenti ambientali è stata affidata a Legambiente e Coldiretti Alto Mugello.
Per le sue caratteristiche morfologiche di incredibile interesse naturalistico la Regione Toscana, alla fine degli anni, ’90, ha riconosciuto al territorio dell’Oasi la valenza di Sito di Interesse Comunitario, denominandolo Sasso di Castro/Montebeni. In relazione alle peculiarità della zona è stata istituita l’Area Naturale Protetta di Interesse Locale di circa 800 ha, che ricomprende nei suoi confini il SIC e l’Oasi.
L’ANPIL viene inaugurata il giorno 07/05/2011 in occasione delle festa dei Piccoli Comuni d’Italia, con una visita guidata con partenza dalla frazione di Covigliaio.
La gestione delle aree coltivate, tanto interne all’ANPIL, quanto confinanti, sono destinate a pascoli, prati-pascolo, coltivazioni foraggere e cerealicole di tipo biologico.
Dalla gestione del territorio boschivo vengono ricavate biomasse utilizzate, secondo criteri di filiera cortissima, dalla popolazione residente in zona. Inoltre due strutture ricettive, bed & breakfast e agriturismo, utilizzano la biomassa in forma di cippato con caldaie ad alta efficienza. Le stesse strutture sono autosufficienti dal punto di vista elettrico essendosi dotate di impianti fotovoltaici ( 11 e 28 kwp). Nella piccola frazione di Covigliaio (circa 100 abitanti) vengono effettuate piccole coltivazioni di ortaggi e patate vendute direttamente da uno spaccio alimentare del luogo. Le produzioni agricole della zona sono prevalentemente costituite da patate, insalate, zucchine, farro, il tutto quasi esclusivamente biologiche.
Alimentato in parte dalla lolla (buccia decorticata) di farro e dalla biomassa legnosa originata dalle attività di ripulitura boschiva dei dintorni.
Anche l’allevamento bovino da carne che ha luogo nel territorio è di tipo biologico e il prodotto viene inserito e trasformato da un a cooperativa agricoltori che commercializza i propri prodotti direttamente in spacci aziendali dislocati nella provincia di Firenze.
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